Lunedì 20 ottobre: al Senato la presentazione del libro dedicato a Fausto FIGEVANI

libro vigevani senato

Lunedì 20 ottobre, alle ore 16, si tiene a Roma presso il Senato – Sala Capitolare, la presentazione del libro dedicato a Fausto VIGEVANI: il sindacato, la politica. L’incontro è promosso dalla Fondazione Di Vittorio e dalla Associazione LABOUR. Presiede Carlo Ghezzi (Fondazione Di Vittorio), porta il saluto del Senato la Vicepresidente Valeria Fedeli. Ne discutono: Renzo Penna (Associazione Labour), Paolo Leon, Felice Besosti e Franco Martini (Segretario Confederale CGIL). Saranno presenti i due autori: Edmondo Montali e Sergio Negri. La Sala Capitolare si trova presso il Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva in Piazza della Minerva, 38 – Roma. Si prega di comunicare la partecipazione entro giovedì 16 ottobre a Mauro Beschi m. beschi@cgil.it.

Dalla quarta di copertina: – A dieci anni dal primo volume a lui dedicato, “Fausto Vigevani. La passione, il coraggio di un socialista scomodo” (di Pasquale Cascella, Giorgio Lauzi, Sergio Negri, Ediesse 2004), e a undici dalla sua scomparsa, gli amici dell’associazione Labour Riccardo Lombardi hanno voluto impegnarsi in una nuova pubblicazione
che ricordando Vigevani vuole offrire un’occasione utile per riflettere sui complessi e drammatici problemi di oggi. Ciò è infatti possibile per l’attualità del suo pensiero e delle sue intuizioni; per le anticipazioni che seppe proporre in campo sindacale e politico, sostenute da un’intelligenza acuta e lungimirante; per l’intransigenza etica delle sue scelte e la sua passione fortissima per un ruolo alto e nobile della politica: tutti valori, questi, a cui deve riferirsi con sicurezza il nostro paese per uscire finalmente dal declino. È illuminante a questo proposito un frammento del suo pensiero, tratto da Riflessioni sulla situazione politica del giugno 2000: «Il riformismo è debole, perché debole e incostante è il suo collegarsi ai valori. Ma ciò indebolisce la politica, la rende estranea, lontana, autoreferenziale. Da questa idea della politica, da questa sua crescente lontananza e autoreferenzialità, traggono origine il disinteresse se non l’ostilità da parte dei cittadini e l’astensionismo crescente degli elettori. Ma il nostro riformismo è debole anche perché proprio su due questioni essenziali per una forza di sinistra, il lavoro e il welfare state, non ci si è misurati fino in fondo con i cambiamenti radicali che la mondializzazione e la rivoluzione tecnologica hanno prodotto e con i cambiamenti profondi che hanno investito gli individui nel loro rapporto con la società, le istituzioni sociali, i ceti, le classi di appartenenza, nelle loro condizioni materiali e nelle loro aspettative».

Spread the love

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *