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ADESIONE “LABOUR” CONGRESSO DS 2001

DSAdesione della Associazione LABOUR “Riccardo Lombardi” alla mozione DS : “PER TORNARE A VINCERE”.  Settembre 2001

L’Associazione LABOUR sin dalla sua costituzione nel 1993 ha inteso operare al fine di costruire anche in Italia un Partito del Socialismo Europeo capace di interpretare e governare i processi di sviluppo del Paese lungo una linea di attenzione e di sempre maggior affermazione dei valori dell’uguaglianza e della libertà. Continua la lettura di ADESIONE “LABOUR” CONGRESSO DS 2001

RIFLESSIONI SULLA SITUAZIONE POLITICA

fotoVGIUGNO 2000

On. G. Benvenuto – On. R. Penna – Sen. F. Besostri – Sen. A. Cabras – Sen. L. Besso Cordero – Sen. G. Iuliano – Sen. G. Murineddu –Sen. F. Vigevani – On.- G. Pittella Dep. Europeo

Intendiamo far conoscere le nostre opinioni sulla situazione politica del paese e sullo stato del nostro partito. Una forte e convinta ripresa di iniziativa del centro-sinistra ad ogni livello e una azione di governo incisiva, forte della rilevante crescita economica e della occupazione possono determinare le condizioni per sconfiggere il centro-destra alle prossime elezioni politiche. Ma perché ciò si determini è indispensabile agire per rimuovere le ragioni delle sconfitte elettorali, della fine dell’Ulivo, della precarietà e della conflittualità interna al centro-sinistra, dello stato complessivo del partito dei D.S., offrendo così un quadro credibile e convincente di fiducia,  entro cui la ripresa di iniziativa della alleanza di centro-sinistra e l’azione di governo possano assumere senso e valore politico generale. Senza una consapevole azione in tal senso non si genera fiducia, non si mobilitano le forze del centro-sinistra nel Paese, e nello stesso tempo non si fa emergere la consapevolezza dei rischi che potrebbero derivare dalla eventuale nostra sconfitta, che investirebbe la qualità e la consistenza degli equilibri sociali, civili, democratici e non solo politici del nostro paese.

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Lo sviluppo dei limiti – Dove di tratta della crescita insensata

ruffolo1Giorgio Ruffolo

Ed. Laterza – 1994

“Sviluppare limiti alla crescita significa promuovere nuove forme di sviluppo senza limiti. (…) La biforcazione difronte alla quale ci troviamo ci pone non il dilemma tra crescere e non crescere, ma quello tra due tipi di sviluppo. Lo sviluppo della potenza – è questo che chiamiamo crescita – e lo sviluppo della coscienza. E’ questo che vorremmo chiamare, più propriamente, sviluppo”.

Giorgio Ruffolo (Roma, 1926) è stato segretario generale della Programmazione Economica negli anni Sessanta, deputato e senatore al Parlamento italiano, ministro dell’Ambiente, ed è oggi deputato al Parlamento europeo. Economista di formazione, ha svolto incarichi di direzione in imprese pubbliche e private e in centri di ricerca.

Mauro Beschi: “Qualche idea per cominciare”

logo labour

Dall’Assemblea Costitutiva  di LABOUR a  Bologna – 30 ottobre 1993 – la Relazione di MAURO BESCHI: “Qualche idea per cominciare” dove si affermava, tra l’altro, fosse “… poco comprensibile assistere passivamente al deteriorarsi di un sistema di valori ideologici ed etici, allo sfaldarsi di un sistema istituzionale ormai incapace di rappresentare le trasformazioni economiche e sociali, al venir meno, travolte in gran parte dalla questione morale, delle tradizionali forme della rappresentanza politica, all’affacciarsi di pericolosissime forme di disgregazione sociale, senza porre in atto un tentativo, una risposta che, sul versante della azione politica e sociale, con nuove forme e nuovi ragionamenti, tentasse di contrastare i pericoli dell’oggi. ….Avvertiamo un interesse, una sensibilità ad un percorso nel quale donne ed uomini, con varie identità e provenienze politiche, mettano in campo proposte e comportamenti in grado di determinare, anche in Italia, una riforma del sistema istituzionale, politico e sociale consentendo alla “sinistra” di emanciparsi da vecchi vizi massimalisti, da consolidate pratiche di divisione e di trasformarsi in soggetto progettuale e di governo”. Un processo, concludeva la relazione, verso cui “…vi sono certamente opposizioni, talvolta motivate, in altri casi più maliziose; esistono timidezze, incertezze e spesso, quando l’innovazione travolge la propria identità e il proprio vissuto, si aprono in noi riflessioni laceranti e comportamenti di resistenza, di fatto conservatori. Ma se la politica non è mai stata un riflesso condizionato di un determinismo più o meno storico oggi certamente la portata e la qualità del cambiamento pretendono un progetto ed una iniziativa frutto della politica intesa come volontà degli uomini, della loro intelligenza, del loro coraggio, del loro entusiasmo e del loro lavoro. Il futuro sta nelle mani di ciascuno di noi, senza pretese totalizzanti, ma con la consapevolezza che ciò che accadrà dipenderà anche da quanto avremo potuto, saputo o non voluto fare”.


Relazione di MAURO BESCHI

Bologna, 30 ottobre 1993

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