Labour: “Un dopo-referendum da sviluppare”

popolo-poveroComunicato dell’Associazione “Labour”  per la riunione del “Comitato per il NO” a Roma il 21 gennaio 2017. Comitato presieduto da Massimo Villone e Alfiero Grandi.   “Abbiamo partecipato, come Associazioni “Labour”, alla realizzazione del successo del ‘NO’ nel recente referendum costituzionale. Sul profondo significato politico di quel risultato non è qui necessario tornare. Vogliamo piuttosto richiamare l’impegno di tutti noi per continuare su un percorso che – iniziando dai prossimi referendum della CGIL – sta costruendo quello spazio politico capace di mettere in campo una qualità sociale, economica e ambientale alternativa al degrado in atto in questo paese da molti anni.

La sinistra, infatti, non deve commettere l’errore del 2011, quando non comprese il significato politico del raggiungimento dopo anni del quorum e della successiva vittoria al referendum su nucleare e beni comuni. Un nuovo soggetto politico della sinistra deve pertanto offrire una risposta credibile alla grave crisi della politica e della attuale classe dirigente, che sta portando il nostro paese sempre più ai margini nelle graduatorie internazionali in materia di qualità e quantità dello sviluppo.

Abbandonare le teorie liberiste che stanno alla base di questa pesante e prolungata crisi, eliminare il divario nella distribuzione dei redditi, combattere la speculazione dell’economia finanziaria internazionale, sono  i primi obiettivi di questa nuova politica. Così come recuperare una capacità produttiva basata non certo su una competitività di prezzo, ma di qualità e competitività tecnologica, è uno dei presupposti fondamentali per la creazione di un domanda di lavoro di qualità. A questo fine è necessario un forte intervento delle strutture economiche e di produzione scientifico-tecnologica pubbliche, nonché una forte capacità di selezione dei settori d’intervento.

Va definita una nuova valorizzazione individuale e sociale del lavoro e dei lavori, in una prospettiva che deve prevederne anche la redistribuzione, per non subire gli impatti sociali di un permanente alto tasso di disoccupazione, specie dei giovani e delle donne.

Su queste basi si dovrà e si potrà costruire un’etica dell’azione e del comportamento pubblico che la pretesa liberista ha distrutto nel vano tentativo di pretendere l’adozione dei propri valori soggettivi.

Questa costruzione della sinistra può e deve essere partecipata da tutti coloro che, senza rinunciare alla propria storia, trovano un comune denominatore nei valori socialisti della libertà e dell’eguaglianza, sanciti dalla Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza e dall’antifascismo.

Avremo tempo e modo di definire le forme e il funzionamento di una nuova struttura politica, ma attualmente è necessario essere interpreti della domanda sociale che emerge dal paese e, su queste basi, contribuire senza preclusioni o pretese di leadership alla definizione di riforme reali capaci di trasformare le condizioni sociali a favore dei valori che abbiamo assunto.

Non sarà un processo facile, ma soprattutto non dovrà essere scandito dalle contingenze elettorali, ma dalla sintonia con le aspettative di quel popolo della sinistra che è tornato alle urne per dire NO ad una revisione in senso autoritario della nostra Costituzione e per rifiutare l’anacronistica narrazione liberista che non ha offerto alcuna soluzione alla pesante crisi economica e sociale che viviamo ormai da un decennio.

Ampliare questa iniziativa nel nostro Paese, ma avviare contemporaneamente i necessari collegamenti con le analoghe forze politiche progressiste dei paesi europei può essere l’impegno da assumere oggi per ritrovarci in breve tempo.”

Associazione LABOUR

www.labour.it

Roma, 21 gennaio 2017

Spread the love

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *