Agostini: “La sconfitta alla Fiat”

Marcia dei 40mila, la sconfitta
alla Fiat non fu colpa di Lama

di Luigi Agostini 

Elias Canetti sostiene che quando le grandi forze non hanno qualcosa da dire, ricorrono alla celebrazione di qualche anniversario. Il grande scontro degli anni 80 tra Sindacato e Fiat non appartiene a questa serie di eventi celebrativi, sia per la fase che chiude che per la fase che apre. Da parte sindacale lo scontro è condotto dalla FLM, che ne uscirà ferita a morte: la FLM è stata il prototipo di una forma sindacale originale, il sindacato dei consigli; è stata l’esperienza di massa più ricca della storia d’Italia, tra il sindacalismo cristiano ed il sindacalismo di formazione diciamo marxista, almeno  nella parte più consapevole; è stata infine l’anima e la struttura del grande incontro tra le masse operaie e studentesche che, a partire dall’autunno caldo, ha sorretto il movimento sociale di più lunga durata del Paese.

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Tronti: “Fare chiarezza sul MES”

“Fare chiarezza sul MES” –  Lettera aperta al ministro Gualtieri

16 Settembre 2020 –  da: “economiaepolitica.it”

Molti commentatori e molti rappresentanti politici sostengono che il ricorso al fondo MES per combattere le conseguenze dell’epidemia in corso non comporta condizioni oltre a quella del divieto dell’uso per altri scopi delle somme ottenute. In particolare, in audizione in Parlamento il commissario europeo Gentiloni ha dichiarato espressamente che “le condizionalità macroeconomiche che hanno caratterizzato la crisi precedente sono state eliminate per queste linee di credito straordinarie destinate alla sanità” (come riportato dal Sole-24 ore del 1° settembre). Tuttavia questo è vero per l’accesso al prestito, mentre per quanto riguarda il periodo successivo i rinvii alla legislazione europea (e in particolare al Regolamento 472/2013) comportano per il debitore il regime di “Sorveglianza rafforzata”, in base al quale può essere richiesto di “adottare misure correttive volte a evitare ogni problema futuro riguardante il finanziamento sul mercato”. Inoltre l’art.14 del trattato del MES stabilisce che “il suo Consiglio di Amministrazione adotterà direttive particolareggiate inerenti alla modalità di applicazione” dopo che la domanda sia stata avanzata, e che il paese debitore sarà sottoposto a sorveglianza post-programma sui suoi conti pubblici sino alla restituzione del 75% dell’importo dovuto.

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Giudice: “IL RIFORMISMO RIVOLUZIONARIO DI LOMBARDI”

di Giuseppe Giudice, 19 settembre 2020

Nell’anniversario della scomparsa di Riccardo Lombardi (18 settembre 1984).

“Diverse volte ho scritto sull’argomento. Oggi lo riprendo. Gaetano Arfè scriveva che Turati, Treves e soprattutto Matteotti, rifiutarono sempre l’attribuzione della pubblicistica rivolta a loro di essere riformisti. Pochi sanno che questi tre esponenti importanti del socialismo italiano, furono critici con il “revisionismo” di Bernstein . Non so neanche se Bernstein si definisse o meno riformista, ma questo è un altro discorso. In realtà la pubblicistica confondeva il riformismo con il gradualismo. Vale a dire l’ipotesi del superamento graduale del capitalismo verso il socialismo.

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Beschi: “No alla grande Menzogna”

di Mauro Beschi 
Ripubblichiamo l’appello “No alla grande menzogna“, già pubblicato sul ‘manifesto’ del 24 giugno 2020, con i primi firmatari (Massimo Villone, padre Alex Zanotelli, Domenico Gallo) e al quale si sono aggiunte circa 500 firme. Studenti, insegnanti, docenti universitari, avvocati, giornalisti, sacerdoti, sindacalisti: è uno spaccato dell’Italia che dice No, che respinge la grande menzogna del taglio dei privilegi della casta, quando, al contrario, l’oggetto di questa drastica riduzione è il diritto dei cittadini italiani ad essere rappresentati e a far giungere la loro voce in Parlamento. Allontanando sempre di più i rappresentanti dai cittadini e dal territorio, si accrescerà, anziché diminuire, il senso di sfiducia nei confronti del Parlamento e della democrazia costituzionale, favorendo la deriva verso una democrazia illiberale sul modello dell’Ungheria o della Polonia.
In questo momento in cui si sta finalmente avviando un grande dibattito popolare sul referendum, riproponiamo l’appello che scolpisce le ragioni essenziali per respingere questa riforma che inganna.
Per adesioni inviare una mail a adesione.nograndemenzogna@gmail.com

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Davide Vanicelli: “La povertà educativa”

Il quotidiano “Libertà” di Piacenza ha pubblicato questo intervento di Davide Vanicelli, presidente dell’Associazione “Labour Fausto Vigevani”  

“Tra le drammatiche conseguenze della crisi economica e sociale innescata dall’emergenza COVID vi è la tragedia della povertà educativa che priva numerosi bambini delle risorse fondamentali in termini di istruzione e nega loro un futuro di piena cittadinanza attiva e consapevole all’interno della comunità in cui vivono.
Per affrontare adeguatamente questo problema sarebbe sufficiente ricordare che l’ISTAT e molti altri istituti di ricerca stimano un raddoppio dell’incidenza di questo fenomeno a causa dell’emergenza COVID.

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Valdo Spini: “Perché i Rosselli parlano ancora a questa Italia”

A 83 anni dall’assassinio dei fratelli Rosselli, Valdo Spini ha pubblicato un’interessante riflessione sull’attualità del loro pensiero.*

“Il socialismo liberale è una dottrina politica elaborata da Carlo Rosselli. Una conciliazione impossibile tra due sistemi di pensiero apparentemente incompatibili? No, perché una conciliazione è avvenuta, per esempio, con il governo laburista britannico del 1945-1951, dove un partito socialista aveva sussunto nella sua azione di governo le proposte di due liberali, in senso anglosassone naturalmente, come Keynes e Beveridge. Una vicenda, peraltro, descritta eloquentemente nel film di Ken Loach, The spirit of 1945.Ma anche nell’Italia del centro-sinistra degli anni Sessanta ha agito una corrente socialista-liberale, intesa come sintesi tra il filone socialista di Riccardo Lombardi, quello cattolico di Pasquale Saraceno e quello laico di Ugo La Malfa.

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Renzo Penna: “Uscire dalla crisi con un nuovo modello di sviluppo”

Di Renzo Penna – “C’è stato un tempo, a far data dagli anni ’80, nel quale chi seguiva, o continuava ad interessarsi ai problemi dei lavoratori, degli operai, veniva considerato, anche nel centrosinistra, alla stregua di uno studioso del ‘giurassico’. Un giudizio al quale, va riconosciuto, non mancavano i presupposti. Negli anni ’90, infatti, vi è stato chi, Jeremy Rifkin, ha teorizzato “la fine del lavoro” e la sostituzione, attraverso l’informatica e i robot, dei vecchi mestieri e dei lavori manuali più faticosi. In precedenza, già negli anni ’70, era entrata, progressivamente, in crisi la fabbrica ‘fordista’ e il modello di produzione ‘tayloristico’, con migliaia di operai impegnati nello stesso luogo, in mansioni ripetitive e alienanti, alla realizzazione in serie di prodotti e beni di massa. Una crisi e un cambiamento che, però, ha riguardato i Paesi maggiormente sviluppati dell’Occidente, mentre, ad iniziare dagli anni ’90 del secolo scorso, con l’affermarsi della globalizzazione, numerose lavorazioni, considerate a minor valore aggiunto, sono state semplicemente trasferite in zone dove il costo e le condizioni del lavoro: bassi salari, assenza di diritti e di norme a tutela della sicurezza, della salute e dell’ambiente, permettevano alle imprese, in carenza di conflitti sociali, di massimizzare i profitti.

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Paolo Leon: “i poteri ignoranti”

L’economista Paolo LEON oggi avrebbe compiuto 85 anni.

Socialista, estimatore di Riccardo Lombardi, collaboratore della CGIL, amico di Fausto Vigevani e dell’associazione “Labour”. La sua intelligenza e la sua autonomia sarebbero quanto mai necessari alla sinistra per affrontare gli attuali problemi economici e sociali dell’Italia e dell’Europa. Lo ricordiamo riportando le conclusioni del suo ultimo libro: “i poteri ignoranti”, Castelvecchi 2016: «Le ragioni economiche per le quali gli Stati e la politica non intervengono direttamente per aumentare la domanda effettiva dopo il crollo, la depressione e la deflazione, sono certamente di origine sociale e politica. Il meglio che si possa dire è che gli Stati non sono stupidi, ma sono ormai un potere ignorante che agisce sulla base della cultura di chi li governa, e questa è ormai resa ottusa dall’ideologia del libero mercato, che sostiene come qualsiasi intervento pubblico genera più costi che benefici – e questa convinzione accomuna gli imprenditori ai capitalisti, i sostenitori della “terza via” come i partiti conservatori e libertari. Allo stesso tempo, questa ideologia resiste agli urti della crisi, quando i costi superano largamente i benefici, perché la crescente concentrazione della ricchezza per i capitalisti e dei compensi per gli imprenditori giustifica continuamente il diritto dei pochi – e perciò il dovere alla povertà degli altri».

26 aprile 2020

Penna: “Le celebrazioni mancate nei giorni del contagio”

di Renzo Penna – Non solo la Benedicta, la Festa della Liberazione e il Primo Maggio, ma anche le Vittime civili dei bombardamenti della seconda Guerra Mondiale

“Uno dei comportamenti che sta diventando abituale nella difesa dal contagio è la ricerca della distanza con l’altro e gli altri. Camminando, se ci si incrocia, uno dei due cambia direzione, la copertura del volto, poi, accentua l’anonimato e i saluti si riducono a brontolii o a cenni delle mani. Una consuetudine certo obbligata e virtuosa per ridurre la rischiosa invadenza del Covid-19, ma che impedisce i contatti, le riunioni, gli incontri e muta nel profondo i rapporti sociali. A soffrire sono e saranno le pubbliche celebrazioni che scandiscono le ricorrenze civili della nostra democrazia.

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SergioNegri: “Un ricordo di Luis Sepulveda”

Di Sergio Negri – “Ho conosciuto Luis Sepulveda grazie a un’intervista che mi fu commissionata dalla Cgil nazionale in occasione del suo centenario. Era il 2006 e lo scrittore era giunto ad Arona, bella cittadina sul lago Maggiore, a presentare il suo libro “Il Potere dei Sogni”. Fu una chiacchierata molto gradevole, allo stesso modo come fu ascoltare le sue parole, le argomentazioni, i pensieri espressi durante la presentazione del suo libro.
Iniziò raccontandomi qualcosa di sé. Mi rivelò di essere stato, con altri suoi coetanei, un giovanissimo consigliere di Salvador Allende, il Presidente del Cile assassinato l’undici settembre del 1973 dalle forze militari del generale Pinochet con la complicità della Cia.

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Associazione LABOUR R. Lombardi – "Per una società di liberi e eguali"