“UNA SINISTRA PER SALVARE IL PAESE”

i tre del quarto_stato_ok Lettera aperta alla Sinistra sottoscritta da singole personalità Circoli e Associazioni. “Iniziativa 21 Giugno”, con queste parole, si rivolge a tutte quelle forze politiche, associazioni, individualità che, pur riferendosi a culture politiche diverse, e pur provenendo da esperienze disomogenee ed anche reciprocamente distanti, quando non contrapposte, oggi condividono una comune valutazione sulla necessità di superare la mancanza di una Sinistra capace di sviluppare compiutamente un’alternativa agli assetti istituzionali, politici, economici, sociali, che oggi vanno configurandosi in Italia ed in Europa. Quasi un milione di cittadini-lavoratori a Piazza San Giovanni, milioni di cittadini-elettori in Italia, dei quali emiliani e calabresi sono un primo esempio, le espressioni più vitali e capaci di sintesi della nostra cultura e dell’associazionismo, nonché coloro che la crisi ha respinto ai margini della società, attendono che una Sinistra degna di questo nome occupi uno spazio politico oggi scarsamente presidiato, dando una risposta credibile e largamente condivisa ad una crisi sistemica che si misura nella democrazia negata, in una recessione prolungata e senza sbocchi, in un imbarbarimento morale che rischia di divenire fisiologico.
Non c’è molto tempo a disposizione per far fronte ad una crisi politica, economica, sociale e morale sempre più grave, conseguente all’indebolimento politico e giuridico degli strumenti della democrazia ed alla mancanza di scelte di sviluppo sostenibile, di riforma dello Stato, di equità e coesione sociale e territoriale, di coerente contrasto a evasione fiscale, corruzione, collusioni criminali; ed in via generale conseguente all’adozione, perseguita per anni e che oggi si vuol consolidare, di scelte miopi ed inadeguate, conformi ad una visione privatistica di interessi sociali e principii e, nel loro adeguarsi alle ricette neoliberiste dell’austerity, incapaci di rispondere alla crisi economica internazionale e di rimettere in marcia il Paese.
Questo ha così subito politiche che, al danno di aver riportato indietro di oltre un decennio produzione, occupazione, consumi, redditi del più delle famiglie, peggiorando pesantemente, mentre alcuni si avvantaggiavano, le condizioni e le aspettative della maggior parte degli italiani, hanno aggiunto anche la beffa di aver ulteriormente aggravato lo stato della finanza pubblica, il cui risanamento ne era dichiarato come il fine e la giustificazione. Il governo Renzi peggiora le cose coltivando l’equivoco che il superare la crisi richieda, oltre che di smantellare la Costituzione ed imporre ulteriori limitazioni della democrazia e compressioni dei diritti dei cittadini, anche la progressiva contrazione di investimenti e servizi sociali, e di estendere marginalizzazione e precarizzazione del lavoro: finendo con l’alimentare sfiducia, precarietà ed insicurezza ed aprendo la strada all’affermarsi di un’oligarchia economica e politica.
E’ una risposta ancor più necessaria, ove si consideri che la tenuta della democrazia richiede dalla Sinistra una capacità di presenza, di rappresentanza, e di proposta alternativa, per impedire che la sfiducia nei confronti di questa politica si trasformi in ripudio della democrazia, alimentando su un versante spinte ribellistiche e le facilmente prevedibili risposte autoritarie; e sull’altro, populismo e definitiva rassegnazione: entrambi fenomeni dei quali si vedono oggi segnali inequivoci.
A tal fine, e nell’interesse generale del Paese, non c’è che un comune dovere: quello di operare, tutti, nella forma più larga ed aperta che sia possibile, alla costruzione di una forza di Sinistra in grado di proporre a tutti gli italiani un’alternativa ed una prospettiva di largo respiro.
Proponiamo quindi che:
• Tutti coloro che condividono la sostanza di queste valutazioni avviino, da subito, una comune discussione indirizzata alla costruzione di una forza di Sinistra, aperta, innovativa ed il più larga possibile; questa deve potersi realizzare, ferme restando le autonomie dei singoli, evitando velleità di primazia e di annessione da parte di alcuno, delle quali non si avvertono le ragioni e non si sente affatto il bisogno, e che ne rappresenterebbero invece un immiserimento.
• Si pensi ad una forma politica che consenta, anche attraverso meccanismi transitori di collegamento e confronto, l’aggregarsi, la partecipazione, la rappresentanza, ad una pluralità di soggetti aventi caratteri, ruoli, dimensioni, diversissimi: partiti e gruppi provenienti da partiti, associazioni e movimenti politici a diffusione nazionale o territoriale, circoli, semplici cittadini. Questa dovrebbe:
a- Stante la situazione politica attuale, deve essere avviata dai soggetti oggi disponibili, ma senza precludere affatto, anzi prevedendo sin d’ora gli opportuni strumenti di consultazione e la possibilità di tempi di convergenza successivi per coloro che oggi, pur condividendo le comuni valutazioni, ritengano necessarie ulteriori verifiche.
b- Esser dotata di capacità di confronto ed interlocuzione con il movimento sindacale, che si manifesti ed articoli attraverso strumenti permanenti di consultazione.
c- Dotarsi di strutture comuni, a carattere provvisorio, nazionali ed articolate per territorio e/o per settori di interesse, rispondenti alle due esigenze di assicurare capacità operativa e di iniziativa, e di essere espressione non formale delle diverse realtà partecipanti.
d- Sviluppare progressivamente la propria forma organizzativa, in un modo oggi non compiutamente predeterminabile in quanto da adeguarsi al progredire del processo di integrazione ed alle necessità della lotta politica; e comunque sulla base del principio che, rispetto alle convenienze dei singoli gruppi di provenienza, debba prevalere il senso di responsabilità verso il comune interesse ad un progetto ambizioso, ma necessario a ripristinare le premesse politiche, istituzionali, materiali, della democrazia, i cui principii e forme devono, in primis, regolare la partecipazione e la vita interna.

Auspichiamo infine, pur nel rispetto dell’autonomia delle singole componenti della Sinistra, che i dibattiti oggi in corso al loro interno non si sviluppino solo come momenti di riorganizzazione e ridefinizione separata di ciascuna di esse, ma come tappe di una riorganizzazione comune e complessiva della Sinistra che appare oggi necessaria a salvare il Paese, e di cui è stato qui indicata la traccia di un percorso possibile.
Nel testo allegato, prescindendo ancora da indicazioni di programma, sono evidenziati più puntualmente, anche se in forma non esaustiva e non conclusiva, gli aspetti politici, il ruolo nella società, i criteri di formazione sui quali appare necessario aprire la discussione per avviare questo processo, che deve investire anche i rapporti con le forze che agiscono a livello europeo sia nelle istituzioni della UE, che negli stati membri, senza esclusioni a priori, anche perché è in Europa che si gioca una parte importante della partita.

INIZIATIVA 21 GIUGNO, 06-12-2014

Sottoscrivono:
Alberto Benzoni
Mauro Beschi
Felice Carlo Besostri
Roberto Biscardini [per INIZIATIVA SOCIALISTA]
Gim Cassano [per ALLEANZA LIB-LAB]
Maurizio Giancola
Franco Lotito [per il LABORATORIO POLITICO per la SINISTRA]
Enzo Marzo [direttore di CRITICA LIBERALE]
Renzo Penna [per l’ASSOCIAZIONE LABOUR]
Francesco Postiglione [per SINISTRA d’AZIONE]
Cesare Salvi [per SOCIALISMO 2000]
Francesco Somaini [presidente del CIRCOLO ROSSELLI-MILANO]
Stefano Sylos Labini [per l’ASSOCIAZIONE PAOLO SYLOS LABINI]
Lanfranco Turci [per il NETWORK per il SOCIALISMO EUROPEO]
Vincenzo Vita [per l’ASSOCIAZIONE per il RINNOVAMENTO della SINISTRA]

 

Spread the love

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *