Tronti: “Separazione del valore dal lavoro e diritto alla conoscenza”

Postfazione di Leonello Tronti per il libro: “I SOMMERSI. Lavoratori disarmati nella sfida con i robot” di Giorgio Benvenuto e Antonio Maglie, P.S. Editore, Roma, Settembre 2022, seconda edizione.

1. I sommersi
Il libro affronta il tema storico, tanto complesso quanto cruciale per la stessa tenuta e lo stesso significato della democrazia, del progressivo deterioramento delle condizioni generali del lavoro
dopo l’ondata internazionale delle lotte operaie degli anni ’60 e ’70 del secolo scorso.
Quell’ondata aveva portato ovunque, in Occidente, al rafforzamento dei sindacati e dello stato sociale e, in Italia, nel 1970 aveva fatto “entrare la Costituzione in fabbrica” con lo Statuto dei
lavoratori di Giacomo Brodolini e Gino Giugni (ma anche, non bisogna dimenticarlo, di Carlo Donat-Cattin), che opportunamente gli autori ripubblicano integralmente come appendice al
volume.

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Sateriale: “L’Europa si deve rigenerare”

Intervista a Gaetano Sateriale di Alessandro Mauriello 

 

 

 

 

In prima istanza, nei suoi molteplici ruoli di dirigente
sindacale, amministratore locale, policy maker a che
punto é a suo avviso la costruzione politica dell’
Europa?

– Non sono un grande esperto di Unione Europea. I miei
contatti diretti risalgono agli anni 90 quando, come molti,
frequentavo la Ces e le Istituzioni europee per conto della
Cgil e poi per qualche contatto da Sindaco, quando era
presidente Romano Prodi. A quei tempi, caduto il muro di
Berlino, l’Unione Europea si allargò molto: troppo e
troppo in fretta secondo il mio parere. Anche se capisco
le spinte e le pressioni che ci furono. Ci si immaginò che
tutto quello che era stato sotto il controllo sovietico
potesse divenire immediatamente parte dell’Unione
Europea con pienezza di diritti (e relatività di doveri). Fu
un’ingenuità o un errore di presunzione? Oggi ci
accorgiamo che alcuni di quei paesi impediscono all’UE
di prendere le decisioni politiche giuste in tempi adeguati.
Io penso, da osservatore esterno, che si sarebbero dovuti
creare due livelli di appartenenza alla UE, con progressivi
passaggi fra loro: uno dei paesi fondatori e uno dei nuovi
aderenti. Con disparità di diritti fra loro. Non è solo un
problema di diritto di veto e di trattati da riscrivere.

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