I contenuti del “quaderno di Labour” n. 12

Presentazione del “Quaderno di Labour” n. 12

Il dodicesimo “quaderno di labour” è diviso in due parti, con un documento in appendice.
– Nella prima, a venti anni dalla scomparsa di Fausto Vigevani,
si occupa del convegno promosso dall’Associazione Labour “R. Lombardi” e dalla CGIL nazionale che si è svolto, sabato 4 marzo 2023, presso la sala Mandela della Camera del Lavoro di Piacenza.
Titolo dell’iniziativa: “Fausto Vigevani – L’uomo, il sindacalista, il
politico. La sua storia, la nostra storia”.
Per la Camera del Lavoro ha coordinato gli interventi il responsabile dell’Ufficio Stampa Mattia Motta, mentre il Segretario Generale della CGIL di Piacenza Ivo Bussacchini ha introdotto i lavori e la Presidente del Consiglio Comunale Paola Gazzolo ha portato il saluto dell’Amministrazione.
A prendere per primo la parola è stato Carlo Pronti che ha ricordato l’amicizia con Vigevani iniziata al ginnasio e proseguita tutta la vita.


Sono seguiti gli interventi dei sindacalisti che hanno raccontato
l’esperienza di Fausto nelle diverse realtà. In particolare: Gianfranco Dragoni quella iniziale della Fiom e della CGIL alla Camera del Lavoro di Piacenza (1963 – 1967); Ferruccio Danini la direzione della Camera del Lavoro di Novara, resa inizialmente complessa dalle divisioni presenti nella componente comunista, caratterizzata da una costante valorizzazione delle strutture di base del sindacato (1968 – 1973); Renato Matteucci ne ha tratteggiato, dopo la direzione nazionale della categoria dei chimici, la Filcea (1973 – 1981), il carattere di “contrattualista” confederale sui temi della difesa della salute e dell’ambiente in riferimento alla condizione e ai diritti dei lavoratori. E, tra gli impegni fondamentali, quello dell’unità sindacale e della CGIL (1982 – 1991).
Davide Vanicelli, che da presidente dell’Associazione Labour
“F. Vigevani” di Parma e Piacenza è stato parte attiva nell’organizzazione del convegno, ha, nel suo intervento, tratteggiato l’azione di Fausto come Senatore della Repubblica dal 1994 al 2001, con particolare riferimento al costante rapporto con il territorio del collegio Fidenza – Salsomaggiore. E, sul piano più politico, l’impegno per la costruzione anche nel nostro paese del partito del Socialismo europeo.
L’ultimo intervento e le conclusioni sono state di Giorgio Benvenuto, presidente della Fondazione Bruno Buozzi, e Tania Scacchetti della Segreteria nazionale della CGIL.
Benvenuto – in collegamento online dalla Fondazione – nel sottolineare il legame di amicizia che lo legava con Vigevani si è soprattutto riferito all’esperienza sindacale della categoria dei chimici dove la contrattazione aziendale e di gruppo ha saputo immaginare il futuro, anticipando temi come la tutela dell’ambiente, lo sviluppo sostenibile e l’economia circolare.
Per Tania Scacchetti i temi affrontati da Vigevani nel suo percorso sindacale rimangono di estrema attualità. Come l’elaborazione
degli orari di lavoro e degli inquadramenti sapendo coinvolgere anche i quadri e i tecnici insieme agli operai, per leggere le trasformazioni del sistema produttivo e non subirne gli effetti. Mentre la centralità che Vigevani attribuiva al tema della salute e sicurezza sul lavoro non può che essere considerata pionieristica. Da ultimo la Segretaria confederale ha ricordato il continuo agire per difendere e rafforzare l’unità sindacale così come le sue riflessioni sulla necessità di costruire ed estendere la democrazia sindacale anche attraverso la conquista di una legge sulla effettiva rappresentanza delle parti sociali.
Gli interventi di Benvenuto e Scacchetti sono stati curati e trasformati in interviste da Alessandro Mauriello, ricercatore in storia sindacale ed economica presso la Fondazione Bruno Buozzi.
Completano questa prima parte una serie di contributi di compagne e compagni dell’Associazione, in larga parte presenti al convegno, che ulteriormente compongono e arricchiscono la figura del sindacalista e del politico di Castel San Giovanni.
Sono gli interventi di: Rita Battaglia (“La prima volta che ho
incontrato Vigevani”); Mauro Beschi (“Fausto, come lo vedevo
io”); Antonio Bolognesi (“L’attualità del suo pensiero”); Bruno Lo
Duca (“Vigevani nel Verbano”); Vittorio Melandri (“Fausto Vigevani – un nativo socialista – “lombardiano” e scomodo”); Stefano
Pareti (“Era per noi un maestro”); Sergio Negri (“Di lui ci siamo
fidati e abbiamo fatto bene”); Sergio Vannozzi (“La sobrietà era un
suo tratto distintivo”).

– La seconda parte del “quaderno”, dedicata al pensiero e all’azione di Riccardo Lombardi, contiene un articolo di Sergio Ferrari e
un ampio saggio storico di Luca Bufarale.
La riflessione di Ferrari riguarda la proposta di alternativa di
sinistra che Lombardi aveva avanzato a partire dagli anni ’70 quando, con l’esaurirsi della spinta keynesiana, si stava affermando la cultura liberista con al centro il libero mercato e il centro-sinistra
dimostrava tutti i suoi limiti nell’affrontare le conseguenze della
crisi sociale, economica ed ambientale determinata dal sistema
capitalistico. Proposta che, come noto, non trovò accoglienza nel
Partito Comunista per la posizione di Enrico Berlinguer favorevole ad un compromesso, definito “storico”, con la Democrazia Cristiana. Indirizzo che, secondo le analisi sviluppate da Lombardi,
non avrebbe potuto determinare un contenuto riformatore coerente con la costruzione di una società socialista. Ferrari, anche alla luce delle attuali profonde difficoltà della sinistra e degli evidenti limiti presenti nel Partito Democratico connessi agli errori della sua origine, invita a riconsiderare le analisi di Lombardi, portate avanti
con impegno sino al 1984, quando venne a mancare, valutandone
l’oggettiva attualità. Questo anche alla luce di una crisi strutturale
del capitalismo sempre più di natura finanziaria che si è accentuata
rispetto ad allora e che, per essere affrontata, avrebbe bisogno di un
progetto e di un programma alternativo costruito attorno ai valori
della libertà e dell’eguaglianza.
Il saggio storiografico di Luca Bufarale si occupa diffusamente
dei primi governi di centro-sinistra. Quello del febbraio 1962 presieduto da Fanfani e sostenuto dall’esterno dai socialisti che, secondo la maggior parte degli storici, ha prodotto le maggiori riforme.
Infatti tra il 1962 e l’inizio del 1963 viene realizzata la scuola media
unificata, si costituisce la prima commissione nazionale antimafia
e una risorsa fondamentale come l’energia elettrica viene sottratta
ai monopoli privati. E, in particolare, il primo, 6 dicembre 1963,
guidato da Aldo Moro, con la partecipazione diretta dei socialisti
nel Governo insieme a repubblicani e socialdemocratici. Una decisione che porta la minoranza di sinistra a separarsi dal partito per dare vita al Psiup.
In questo contesto Riccardo Lombardi diventa direttore dell’Avanti! (4 febbraio ’64) e il giornale per il leader socialista diviene uno strumento di battaglia politica e discussione all’interno del partito. Si tratta di una fase politica intensa, piena di tensioni interne, ingerenze internazionali e vicende rilevanti come il destino dell’Olivetti che Bufarale analizza nei dettagli e con efficacia. La direzione del giornale del partito di Lombardi durerà solo sei mesi e sarà oggetto di ripetuti attacchi dalla stampa moderata e conservatrice.
La ricostruzione storica di Bufarale si conclude il 28 luglio ’64
quando, nel Comitato centrale del Psi, Nenni denuncia il “tintinnare
di sciabole” e paventando il rischio di una involuzione autoritaria
decide di sostenere il Governo, mentre di Lombardi, contrario a
rinnovare la fiducia al governo Moro senza un preciso programma
di riforme, finisce, come già nel 1949, in minoranza.

– In appendice abbiamo deciso di ripubblicare il documento del
giugno 2000: “Riflessioni sulla situazione politica”. Ispirato e voluto da Fausto Vigevani, è il risultato di una serie di incontri tra
parlamentari socialisti dedicati al bilancio politico della 13ma Legislatura e in previsione delle elezioni del 2001. Il testo interamente redatto da Fausto può essere considerato il suo testamento politico e alcune delle parti (“Parliamo allora del riformismo”) risultano di straordinaria attualità. Il documento si trova anche nel libro dell’Ediesse “Fausto Vigevani: La passione, il coraggio di un socialista scomodo” di Pasquale Cascella, Giorgio Lauzi e Sergio Negri, ma l’Ediesse è stata chiusa e il volume è andato esaurito.

Renzo PENNA

Spread the love

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *