Venerdì 24 aprile, alle ore 18,30, a Torino, presso il Circolo dei Lettori, in Via Bogino 9, verrà presentato il libro autobiografico di Nerio Nesi, edito da Aragno, dal titolo “Al servizio del mio Paese”. Introduce Luigi Bonanate – che ha curato la prefazione – e intervengono i professori Luciano Canfora e Mario Deaglio.
Nerio Nesi nasce a Corticella, un piccolo centro della “bassa” emiliana, studia giurisprudenza nell’Università di Bologna. Entra ben presto nel movimento giovanile della sinistra, e sviluppa molti collegamenti in tutta Europa. Negli anni Cinquanta si trasferisce a Torino e lavora sotto la guida di Bruno Vasari, alla RAI.
Passa poi all’Olivetti, della quale dirige i servizi finanziari. Dopo la morte di Adriano, lascia l’Olivetti dissentendo dalle nuove scelte imprenditoriali. Conosce intanto Riccardo Lombardi, leader storico del socialismo italiano e nel 1960 si iscrive al Partito nel quale resterà per più di 30 anni. Incontra Norberto Bobbio e insieme entrano in contatto con i socialisti spagnoli che lavorano in clandestinità per la fine del franchismo. Nel 1965 entra nel sistema bancario come Vice-Presidente della CRT; poi è alla Banca Subalpina e alla Banca Popolare di Milano, prima di diventare Presidente dell’istituto bancario più importante d’Italia, la BNL, dal vertice della quale si trova ad agire in svariate e complesse vicende finanziarie, come quella del salvataggio del Banco Ambrosiano, della Casa Editrice Einaudi, dell’apertura della finanza italiana verso nuove forme di collaborazione tra banca ed impresa e verso grandi e lontani mercati, come quello cinese. Nominato Cavaliere del Lavoro, diviene un protagonista della politica economica. Nel 1996 viene eletto alla Camera dei Deputati, nella quale viene chiamato a presiedere la Commissione delle “Attività Produttive”. Sarà poi, per poco più di un anno, Ministro dei Lavori Pubblici del governo Amato. Nel 2007 accoglie a Santena Carlo Azeglio Ciampi, che riceve il Premio Cavour e diventa Presidente Onorario della Fondazione.
Caro Nerio,
abbiamo lavorato assieme per 3 anni in Commissione Industria tentando di far passare il buon senso in materia di privatizzazioni. Forse potevamo fare di più, ma con il senno del poi non si costruisce il futuro. L’idea del libro è molto utile. Ricordo le nostre discussioni vivaci, ma non riuscirò mai a sdebitarmi abbastanza per avermi permesso di incontrare delle persone che mi hanno fatto diventare adulto.
il senso dello stato, non solo quello che studiamo sui libri di scuola, è tutto merito tuo. peccato che sia diventato un residuo dei giovani stregoni che pensano di cambiare il mondo a colpi di rottamazione.
con affetto
Roberto Romano