di Renzo Penna – La decisione, per altro annunciata, di Matteo Renzi di lasciare il PD con il proposito di formare una nuova aggregazione politica rappresenta una scelta che non mi sorprende. Persa la guida del ‘suo’ partito e non essendo in grado di immaginare per sé un ruolo di minoranza o, peggio, un lavoro di gruppo, ha operato la scissione per tornare a ‘capo’, vedremo di che cosa.
Ho fatto parte della minoranza dei Democratici di Sinistra che, nel 2007, non condivise la confluenza, insieme ai cattolici della Margherita, nel Partito democratico, in quanto riteneva necessario per la sinistra italiana costituire, finalmente, anche nel nostro paese, un partito che facesse parte a pieno titolo del Socialismo europeo. E non la realizzazione, fuori contesto e in misura ridotta, del “compromesso storico”.
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