Archivi categoria: Nuove economie

Europa: la crisi è strutturale, la soluzione è politica

Europa in crisidi Luciano GALLINO, dal sito della FIOM Nazionale, 21 luglio 2015 – A otto anni di distanza dall’inizio della crisi economica in USA e in Europa, e a sei della sua fittizia trasformazione, per mano delle istituzioni e dei governi UE, da crisi del sistema finanziario privato a crisi del debito pubblico, l’Italia si ritrova con un governo che da un lato è allineato con le posizioni più regressive della Troika (la quale forma di fatto una quadriglia con Berlino); dall’altro non ha evidentemente la minima idea circa le cause reali della crisi, e meno che mai delle strade da provare o da costruire per uscirne. Il gioco dei numeretti che i suoi ministri fanno circa la ripresa o l’occupazione, con la risonanza che vi danno quasi tutti i media, senza che questi tradiscano mai da parte loro un’ombra di spirito critico, appare penoso. In realtà la situazione del paese è drammatica, e l’inanità dilettantesca del governo non fa che peggiorarla. L’Italia ha bisogno urgente di un altro governo che abbia compreso le cause strutturali della crisi quale si presenta in Italia, nel quadro della crisi europea, e possegga per conto suo e sappia mobilitare nel paese le competenze per superarle. È una missione impossibile, è vero, ma è meglio immaginare l’impossibile che darsi alla disperazione.

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La situazione di Renzi e quella del Paese

LAVORORoma, 30 novembre 2014, di Sergio Ferrari – “Che Renzi si senta sempre più nervoso è del tutto comprensibile, le sue lenzuolate di ottimismo raccolgono sempre meno credito. Per motivi del tutto ovvii: la crisi internazionale, comunque fuori portata diretta anche grazie ad un’Europa inadeguata, resta sul terreno, ma è la crisi specifica italiana – precedente a quella internazionale ed in corso da qualche lustro che ci relega in coda alle varie classifiche internazionali in materia di qualità e quantità di sviluppo – quella che chiama in causa esclusivamente il nostro intervento e, da qui, le attese per l’azione del nostro Governo. Visto l’andamento dei fatti, è quindi ovvio che gli entusiasti si raffreddino, i dubitosi diventino perplessi, i perplessi, critici e questi aumentino. Continua la lettura di La situazione di Renzi e quella del Paese

Paolo LEON: “La nuova Commissione di Juncker si muove nel solco di una sostanziale continuità con il passato”

European- and council election campaignDi Paolo Leon da “Rassegna Sindacale” – 26/09/2014. E’ impressionante la continuità europea delle politiche economiche conservatrici: nonostante la più grave crisi dal 1929, le politiche europee hanno operato in senso sempre più recessivo. I parametri di Maastricht (3 per cento deficit-Pil) hanno mantenuto una flessibilità da normale ciclo economico, mentre nel corso della crisi sono stati approvati interventi sempre più depressivi: euro-plus, two-pack, six-pack, fiscal compact, pareggio di bilancio pubblico in Costituzione.  E le cose non sono cambiate, nonostante le promesse, con la nuova Commissione presieduta da Jean-Claude Juncker, i cui componenti si sono insediati ufficialmente lo scorso 10 settembre: da un lato, con la risibile somma del contributo promesso di 300 miliardi di euro per la crescita, da dividere in 6 anni e 28 paesi, e che deriva dallo stesso credito dei singoli paesi membri,  e, dall’altro e soprattutto, con il mantenimento a oltranza delle politiche di austerità, anche quando le basi teorico-statistiche del rapporto austerità e crescita sono state falsificate. Continua la lettura di Paolo LEON: “La nuova Commissione di Juncker si muove nel solco di una sostanziale continuità con il passato”

Per una reale politica keynesiana in Italia

lavoratori terradi Sergio Ferrari – 9 Settembre 2014, da www.syloslabini.info.In un precedente intervento[1]  si è inteso affrontare le questioni che hanno, via, via alimentato la convinzione della necessità di avviare in Italia una politica industriale sostenuta da interventi pubblici significativi, tanto sul piano quantitativo quanto su quello qualitativo. Aspetti che, in relazione alla crisi economica internazionale e nazionale, non rappresentano la stessa cosa. Una tale politica, proprio perché possa portare a risultati positivi, non può infatti avere solo una dimensione quantitativa. È evidente che l’entità degli investimenti è essenziale, ma a parità di quantità, perché si possano ottenere i necessari risultati sul piano strutturale e temporale, occorre programmare gli interventi tenendo conto delle specificità del nostro sistema produttivo ed economico e del quadro economico esterno con il quale dovrà misurarsi. Continua la lettura di Per una reale politica keynesiana in Italia

Una nuova politica energetica per uno sviluppo del lavoro e della qualità del lavoro.

linee piano energetico 2007Sergio Ferrari – ottobre 2012

Trovare un bandolo della matassa per cercare di illustrate tutte le questioni connesse con il tema “Energia” è un’operazione certamente molto complessa. Ma proprio questa – peraltro nota – complessità serva a dimostrare come mai questo tema sia da sempre un oggetto centrale nella storia dell’umanità e, quindi, del dibattito politico ed economico. Un dibattito fatto spesso, come ben sappiamo, non solo di parole ma sovente anche di guerre e di violenze.  Varie organizzazioni internazionali hanno in questi anni presentato le problematiche generali dell’energia e trovato uno slogan piuttosto rappresentativo di queste problematiche con i termini dello sviluppo sostenibile. Uno slogan che comprende a sua volta tre componenti connesse: la sostenibilità ambientale, la sostenibilità economica e la sostenibilità sociale. Tre sostenibilità interdipendenti nel senso che in assenza di una anche le altre avrebbero vita difficile. La sostenibilità ambientale nasce dai materiali utilizzati per la produzione di energia e attualmente, essendo questi essenzialmente combustibili fossili, riguarda in maniere centrale – ma non esclusiva- gli effetti relativi ai cambiamenti climatici. Continua la lettura di Una nuova politica energetica per uno sviluppo del lavoro e della qualità del lavoro.

L’ECOLOGIA COME OCCASIONE DI SVILUPPO – da “Anima e Terra”, aprile 2012

ecolavori 2006 manifesto affissoNEL TEMPO DELLA GRANDE CRISI ECONOMICA DELL’ITALIA E DELL’EUROPA 

di Renzo Penna

In risposta all’attuale disastrosa crisi economica mondiale – che ha avuto origine nello sviluppo abnorme e senza regole del sistema finanziario e sta investendo con particolare durezza il vecchio continente e, in particolare, il nostro Paese – da più parti si invocano politiche capaci di favorire la crescita dell’economia e la creazione di nuovi posti di lavoro anche per rendere più sopportabili le politiche di austerità dei bilanci pubblici. Continua la lettura di L’ECOLOGIA COME OCCASIONE DI SVILUPPO – da “Anima e Terra”, aprile 2012

Associazione LABOUR R. Lombardi – "Per una società di liberi e eguali"